L’unica innocua meraviglia, di Brooke Bolander

L’unica innocua meraviglia di Brooke Bolander è probabilmente la novelette maggiormente responsabile della nascita di 42Nodi (insieme a L’involo di Natalia Theodoridou).

Dopo averla letta ci siamo detti che dovevamo assolutamente trovare il modo di tradurla e pubblicarla in italiano, che una storia così non ti capita sotto gli occhi tutti i giorni.

Ma cos’ha questa storia di così eccezionale? Vabbé, ci sono gli elefanti radioattivi!
(Questa potrebbe già essere una risposta sufficiente, ma probabilmente non accontenterebbe tutti i nostri lettori.)

In realtà le cose sono un po’ più complesse, e più profonde.

L’unica innocua meraviglia incrocia due tragici episodi della storia americana per accompagnare il lettore in un viaggio doloroso attraverso il tempo, alla ricerca di un senso e di una giustizia sempre più elusiva. Lo scenario ucronico e la voce straordinaria delle molte madri elefante si mescolano alla storia di Regan, vittima sacrificale di un sistema disumano.

Brooke Bolander riesce a infilare in poco più di cento pagine di testo quel genere di scrittura che qui in Zona toccano le corde giuste: una complessità nella struttura del racconto che non è mai fine a se stessa, l’incrocio di istanze sociali e politiche che non sommergono la storia, ma che anzi le offrono ulteriori livelli di lettura, personaggi memorabili (che siano umani o animali in questo caso fa davvero poca differenza), la capacità di suscitare emozioni attraverso l’uso discreto di elementi narrativi che non suonano mai retorici o paternalistici.

Non siamo certo gli unici ad aver apprezzato L’unica innocua meraviglia. Tra tutte le proposte di Zona 42 il volume di  Brooke Bolander è forse quello che ha ottenuto più riscontri a livello di segnalazioni o vittorie ai più prestigiosi premi dedicati alla narrativa di genere: L’unica innocua meraviglia ha vinto il Premio Nebula e il Premio Locus, è arrivata tra i finalisti del Premio Hugo, del Theodore Sturgeon Memorial Award, del British Fantasy Award, dello Shirley Jackson Award.

A tradurre L’unica innocua meraviglia abbiamo chiamato Martina Del Romano, che ha fatto un lavoro magnifico nella resa in italiano di una voce ricca di sfumature e accenti diversi, una voce che mescola il parlato operaio di inizio XX secolo a una narrazione contemporanea, alla lingua fuori dalla storia delle madri elefante.

L’unica innocua meraviglia di Brooke Bolander arriverà in libreria a fine gennaio, ma è già possibile prenotare il libro e leggerne un’anteprima gratuita nella pagina che gli abbiamo dedicato qui sul nostro sito.

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