Condividiamo con i nostri lettori l’ottima recensione che Donato Rotelli ha scritto a proposito di Fellahin sul suo Blog Senzapretese.
Ecco qualche estratto dal suo post che evidenzia le caratteristiche del romanzo di Jon Courtenay Grimwood:
“Raccontare un romanzo di Grimwood, ormai lo so, è ancora più difficile che leggerlo. Sicuramente non ci troviamo di fronte a un’autore che tiene per mano il lettore fino allo scioglimento, dosando indizi e guidando verso la comprensione del mistero. Forse è questo il motivo per cui collocare la trilogia arabesca non è facile: fantascienza, ucronia, poliziesco, sono termini che dicono poco di romanzi così complessi […]”
“Il punto di forza dei romanzi di Grimwood è proprio la capacità di trascendere i generi, e dopo aver creato un universo alternativo perfettamente credibile in Pashazade, scavando nella sua storia in Effendi, in questo Fellahin guardi al passato recente e soprattutto al futuro: un futuro non troppo diverso da quello che potrebbe aspettare al nostro universo, fatto di manipolazioni genetiche, embarghi internazionali e complotti politici.”
“Lo stile di Grimwood è, come sempre, inconfondibile (e reso ottimamente in italiano dalla bravissima Chiara Reali): grazie all’uso di flashback, flashforward, ellissi, cambi di focalizzazione ci proietta in un arabesco (è il caso di dirlo) di storie. Spesso il non detto è più importante delle rivelazioni esplicite, persino il finale lascia ancora dei dubbi al lettore, chiamato a risolvere un mistero che Raf sfiora sempre con mezze parole e sottintesi.”
(leggi tutta la recensione sulle pagine di Un Blog Senzapretese)
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