Il prossimo 29 giugno usciranno Pellegrino è l’universo, di Lorenzo Bianchi e I tormenti della carne, di Elia Gonella.
Questi due volumi sono i primi curati per noi da Michele Vaccari.
Per presentarveli lasciamo la parola al curatore.
Quando ho accettato la guida della collana 42 Nodi per il 2022, mi sono posto un obiettivo diverso rispetto alla mia precedente esperienza di responsabile di collana di un progetto in ambito fantastico. Volevo aggiungere nuove sfumature alla finalmente ricca tavolozza di colori narrativi che sta diventando la nostra produzione letteraria contemporanea.
In questi ultimi anni, dopo l’anomalo e improvviso sovrappopolamento di distopie nostrane, si è passati da un’ennesima fase di titubante stagnazione a un timido consolidamento dei semi gettati anche nel mainstream da alcune operazioni editoriali e da certi romanzi anche dimenticabili che, comunque, hanno fatto da grimaldello nella fantasia di generazioni silenziose di giovani debuttanti del romanzo. Questa ondata variegata e non sempre positiva, ha prodotto nuove suggestioni, nuove possibilità, stimolando persino molti editori a tentare vie inedite, nonostante storia e core business apparentemente distanti da certi territori narrativi. Queste nuove voci autoriali non hanno magari ottenuto finora consacrazione, ma sono state capaci, molto più dei molto noti e degli infiniti manieristi del Novecento, di interpretare la modernità, andando a sopperire a certe mancanze di punti di vista originali che, al di là del genere, sembrano sempre più spesso i grandi assenti dal discorso letterario in generale.
Questi giovani scrittori e scrittrici sono stati ispiratori e ci permettono, oggi, di vedere i lettori tentare la medesima strada dei loro fratelli e sorelle maggiori.
Sia Lorenzo Bianchi che Elia Gonella sono figli del loro tempo e della nostra letteratura contemporanea. Ho scelto le loro storie perché sentivo che colmavano alcune assenze di universi narrativi di cui sento la necessità d’esistenza. Sono, paradossalmente, esse stesse storie d’assenza. Lo spirito d’avventura e il senso di goliardica ironia che caratterizzano la voce del romanzo di Bianchi sono boccate d’ossigeno per chi vuole prendersi una pausa da catabasi di mondi, umanità alla deriva, cosmogonie in kit. Il processo di relazione nel tempo che inventa Gonella è un viaggio nella scoperta del dolore, il dolore di chi si scopre vulnerabile, incredibilmente mortale (come solo a una macchina e a un’adolescente può succedere), il dolore di chi scopre una memoria, emozioni, segreti, una vita che non è la propria, una vita che gli illumina la mente di silicio, la vita di un essere che sulla Terra non esiste più, noi.
Ecco quindi Pellegrino è l’universo e I tormenti della carne.
Buona lettura.
Michele Vaccari